-Lee, il servitore cinese, ago della bilancia tra speranza e rinuncia.

Il Bene è massimamente in Lee, il servitore cinese di casa Trask, americano almeno quanto i suoi stessi padroni. Lee è il vero ago della bilancia tra le molteplici manifestazioni del bene e del male che pervadono la storia narrata nel romanzo.

Lee il saggio, il vero eroe della vicenda, Lee che diventa il collegamento tra i diversi destini dei membri delle famiglie Trask e Hamilton.

Proprio attraverso questo personaggio emerge l'esortazione a non rassegnarsi alla prepotenza del Male e a scegliere, invece, il Bene. Perché, secondo Lee, è qui la forza dell'uomo, quella facoltà che lo distingue da ogni altro essere vivente: la possibilità di agire secondo coscienza e, così, sconfiggere il Male.

È quanto emerge in modo particolare in un frammento di dialogo tra il servitore e Samuel Trask, un altro membro di quella fetta di umanità che si interroga su se stessa:

"Ma -Tu puoi! - Ah, quello sì che esalta la grandezza dell'uomo e gli dà una statura paragonabile agli dèi, perché malgrado la sua debolezza, il suo orrore e l'assassinio del fratello, ha ancora la possibilità di scegliere. Può scegliere la sua strada e combattere per quella. E vincere...È facile, per pigrizia, per debolezza, rifugiarsi nel grembo della divinità e dire-Non ho potuto fare altro, la strada era segnata-. Ma pensate alla superiorità della scelta! Questo sì che fa di un uomo un uomo", (J. Steinbeck, La Valle dell'eden, cit., p. 38).

In questo passo Lee apre alla speranza richiamando il passo della Bibbia in cui Dio esorta Caino a non rassegnarsi al male e alla colpa, pur essendosi egli macchiato di un atroce delitto.

"…il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è la sua bramosia, ma tu dominala" (Genesi 4, 7, in La Sacra Bibbia, Ed. CEI, 2001, p. 4).

Dunque, Caino può sottrarsi al male. Non lo farà, come sappiamo. Eppure, avrebbe potuto! Se lui poteva, può certamente l'uomo.