Eduardo De Filippo, Sabato, domenica e lunedì (1959), in Cantata dei giorni dispari, Vol. II, Einaudi, 2015.
"PEPPINO (evasivo) L'antipatia è come la jettatura. Sono due elementi che si equivalgono nel mistero stesso della loro natura. Solamente la scienza, un giorno, spiegherà per quale motivo una persona porta male, e un'altra ti può diventare antipatica da un momento all'altro.
ROSA Io non ho interesse di aspettare il verdetto della scienza, e non sono lunatica al punto di dimenticare i doveri più elementari della buona creanza. I signori Iannello abitano nello stesso palazzo nostro, siamo diventati amici e possiamo avere bisogno noi di loro e loro di noi.
PEPPINO E li hai invitati a pranzo qua, domani.
ROSA Si è ritirata la moglie verso le quattro e prima di salirsene sopra si è fermata dieci minuti da me. Mi ha regalato un golf di lana turchese, perché una sera le dissi che il colore turchese mi stava bene in faccia, io le ho fatto vedere il pezzo di antecchia che ho comprato per il ragù di domani…
PEPPINO Ti ha detto che il ragù che fai tu non lo fa nessuno, che la cucchiaia di legno diventa affatata nelle tue mani… te ne sei andata in brodo di giuggiole, e li hai invitati a pranzo.
ROSA (in uno scatto improvviso, imprevedibile e violentissimo) E me ne sono andata in brodo di giuggiole e non devo dare conto a nessuno! Vuoi vedere che prendo il pezzo di annecchia la casseruola e la cucchiaia e butto tutto da sopra a basso?
PEPPINO (gelido) Come sei cambiata. Sei diventata una scatoletta con la molla spirale dentro. Basta spostare un gancio saltaleone che il coperchio si apre fulmineamente.
ROSA Il coperchio tuo invece, si apre solamente quando ti sdilinguisci a fare complimenti a chi non ne vale proprio la pena", pp. 402-403.
