Sándor Márai, che sa raccontare quel che non è narrabile.
Sándor Márai sa descrivere il limite. Sa esprimere quel che accade lì dove il bene ancora non si è trasformato in male, o viceversa. Sa rappresentare cosa avviene lì dove l'amore sta per tradursi in odio; non il contrario perché mai accade, il contrario. Sa farci immaginare il luogo in cui luce ed ombra si incontrano per creare l'indefinibile.
Sándor Márai, lo scrittore capace di tenere in sospeso i suoi lettori senza mai stancarli, logorarli, indispettirli, allontanarli.
E che sa mettere in scena l'essenza dell'attesa, riuscendo a renderla, per chi lo segue, addirittura motivo di attrazione.
