-John Steinbeck, Uomini e topi (Of Mice And Men, 1937), tr. Michele Mari, Bompiani, 2023.

"Sulla riva sabbiosa le foglie formano uno strato così spesso e crocchiante che se una lucertola lo attraversa di corsa produce un forte fruscio", p.23.
"La luce rossa delle braci si incupì. Dalla collina oltre il fiume un coyote ululò, e dall'altra sponda gli rispose un cane. Le foglie dei sicomori stormirono alla brezza notturna", p.40.
"Circa alle dieci del mattino il sole insinuò un raggio polveroso attraverso una delle finestre laterali, con le mosche che ne entravano e ne uscivano come stelle cadenti", p.42.
"Era Slim, il capo-mulattiere. La sua faccia affilata come un'accetta era senza età. Poteva avere trentacinque anni come cinquanta. Le sue orecchie sentivano più di quanto gli veniva detto, e la sua parlata lenta aveva timbri non di pensiero, ma di comprensione al di là del pensiero. Le sue mani, grandi e magre, erano delicate nei loro movimenti come quelle di un danzatore sacro", p. 59.
"<Un uomo ha bisogno...di qualcuno vicino,>" gemette. <Un uomo diventa pazzo se non ha nessuno. Non importa chi è, da quanto è con lui. Te lo dico io,> esclamò,<te lo dico io che a rimanere troppo soli si finisce con l'impazzire>" (Crooks, lo stalliere di colore), p. 101.
"Per qualche istante lei gli incombette sopra come aspettando che si muovesse per sferzarlo ancora; ma Crooks era perfettamente immobile, gli occhi bassi, tutto ciò che poteva essere offeso raccolto in sé" (la moglie di Curley provoca Crooks), p. 110.
"La moglie di Curley giaceva semicoperta dal fieno giallo. Dalla sua faccia era scomparsa ogni malizia, ogni progetto, ogni contentezza e ogni ansia di attenzione. Era molto graziosa e semplice, e il suo viso era dolce e giovane. Ora le guance imbellettate e le labbra col rossetto davano l'impressione che fosse viva e dormisse appena. Le ciocche, quelle piccole salsicce, erano sparse sul fieno dietro la sua testa, e le sue labbra erano dischiuse. Come accade talvolta, un momento scoccò e rimase sospeso, durando molto più di un momento. E i rumori cessarono, e i movimenti si arrestarono per molto, molto più che un momento. Poi a poco a poco il tempo si rimise in moto pigramente", p. 123.
"Una biscia d'acqua scivolò dolcemente lungo la pozza, muovendo la testa da un lato e dall'altro come un periscopio...", p. 130.

"<Quelli come noi non hanno una famiglia,> disse George. <Mettono insieme un gruzzoletto e poi lo sperperano. Non hanno nessuno al mondo a cui importi un fico secco di loro...>.
<Ma noi no,> esclamò Lennie gioioso. < Dì di noi>.
Per un momento George rimase in silenzio. <Ma noi no, > disse.
<Perché...>.
<Perché io ho te e...>.
<E io ho te. Noi ci abbiamo l'un l'altro, ecco a chi importa un fico secco di noi,> gridò Lennie trionfante", p. 135.